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Kunstschau_Collective Art Group presenta la mostra Diario di un vizio, antologica dell’artista Riccardo Mannelli presso il MUST – Museo Storico della Città di Lecce e, a partire da mercoledì 6 marzo, il progetto speciale presso la sede di Kunstschau.

Da sempre impegnato in una indagine profonda e radicale nei confronti della società contemporanea attraverso i suoi caustici ritratti di uomini politici e la sua satira di costume, Riccardo Mannelli è considerato tra i massimi interpreti mondiali del disegno e dell’illustrazione. Ironico, irriverente, raffinato esploratore dell’animo umano, da oltre quarant’anni lavora ad una personalissima ricostruzione della bellezza, sia attraverso la militanza quotidiana nell’ambito giornalistico (L’Europeo, La Stampa, Il Manifesto, La Repubblica, Il Fatto quotidiano) che nella produzione pittorica dove esplora i caratteri, i lati oscuri e le nevrosi delle relazioni umane.

“Il Diario di Mannelli – scrive Roberto Lacarbonara in catalogo – quello su cui da anni l’artista toscano annota i vizi, il malcostume e la decadenza di un popolo, è la più grande sceneggiatura anatomica dell’attualità, un palcoscenico della bellezza quale promessa – mancata? – di felicità e di emancipazione. È il “corpo” il protagonista del disegno e della pittura di Mannelli. Corpo-totale, corpo-carne, corpo-schermo su cui il tempo proietta le ombre cavernicolari del quotidiano. Un corpo da sempre irrisolto nella cultura occidentale, prima greca poi giudaico-cristiana ed infine cartesiana, fatto a pezzi dalle rasoiate della morale e della ragione”.

Il titolo della mostra è tratto dal celebre film di Marco Ferreri (1993) e definisce una strettissima affinità con le intenzioni e la poetica del regista. Quel vizio elaborato da Ferreri attraverso le ossessioni sessuali e angosciose del protagonista, si insinua nella profondità dell’uomo moderno, specie in virtù delle più subdole forme di potere che agiscono sul nostro corpo e sulla nostra mente.

“Quando la commedia si fa caustica o commuove, quando non fa ridere se non a denti stretti e con malcelata amarezza, allora la realtà si fa realmente esplicita, schietta, nevrotica. Ce lo insegnano i pagliacci di Fellini, i Ragazzi di vita di Pasolini; ce lo dicono da sempre i nostri proverbi; ma soprattutto ne fanno un mestiere i grandi maestri della satira politica e di costume, da Pino Zac a Vincino a Riccardo Mannelli”.

In mostra al MUST saranno visibili ampie sezioni del lavoro pittorico di Riccardo Mannelli svolto nel corso di circa vent’anni, tra il 2000 e il 2019. Dagli Appunti per la ricostruzione della bellezza ai Blues e Hasta mañana mi amor, fino alla recente serie Ammazzami, opere dedicate alla violenza di genere. Sarà inoltre allestita una Sala dei disegni, una Sala dei ritratti ed una Sala della Satira.

Per la prima volta in Italia, verrà presentato il film Riccardo Mannelli: Notes for the Reconstruction of Beauty di Gianluca Draghetti, realizzato in occasione della grande personale americana al Building Bridges Art exchange di Los Angeles nel 2016. All’interno del film sono raccolte testimonianze di giornalisti, curatori e professionisti del mondo artistico e giornalistico di Mannelli, tra cui Ascanio Celestini, Vittorio Sgarbi e Marco Travaglio.

Presso la white cube di Kunstschau sarà invece esposto il progetto Commedia in Z.E.R.O. (2001-2005), in un allestimento vietato ai minori di 16 anni.

L'evento ha il Patrocinio della Regione Puglia e del Comune di Lecce ed è in collaborazione con la Galleria Gagliardi di San Gimignano (Si).

Biografia

Riccardo Mannelli è nato a Pistoia nel 1955, vive a Roma ed è una delle matite italiane più incisive e taglienti. Disegnatore, illustratore, pittore, ritrattista, autore di reportage disegnati, dopo Il Male è stato protagonista delle più importanti esperienze di stampa satirica in Italia ed ha collaborato con numerosi quotidiani e riviste (Cuore, Linus, L’Europeo, La Stampa, Il Manifesto, La Repubblica). A tutto questo si unisce un’intensa attività espositiva in Italia e all’estero (Appunti per la ricostruzione della bellezza, Contratti contemporanei, Fine penna mai). Ha realizzato il fregio virtuale “Apoteosi dei corrotti” proiettato sulla parete esterna dell'Ara Pacis di Roma, del 2009 è la mostra “Teneri Barbari” insieme al fotografo ceco Jan Saudek; nel 2011 espone per la prima volta l'intero ciclo pittorico “COMMEDIA IN Z.E.R.O.” nell'ambito delle Mostre d'arte del 54° Festival di Spoleto. Sempre nel 2011 è invitato alla 54ª Biennale di Venezia dove espone tre opere nel Padiglione Italia. In questo stesso anno riceve il premio Forte dei Marmi per la Satira Politica. Insegna Disegno dal vero e Anatomia all'istituto Europeo del Design.