guardia medica veterinaria 2

Il Parlamento europeo ha recentemente votato per migliorare l'esistente capacità della Protezione Civile Europea al fine di consentire una risposta ancora più rapida e migliore in caso di catastrofi attraverso l’introduzione di nuove risorse che si aggiungeranno e non sostituiranno le capacità nazionali. Da qui nasce il report condotto anche per le attività di emergenza veterinaria.

Il rapporto generale “Intervento veterinario in caso di disastri naturali (2018)” della Commissione europea analizza le risposte di 20 Stati membri ad un questionario on-line somministrato nel 2017 e i risultati delle missioni – inchiesta tenutesi in Francia e Italia nel 2018.

Le 20 su 28 risposte al sondaggio online hanno mostrato che il livello di preparazione dei servizi veterinari varia sostanzialmente all'interno dell'UE e non è necessariamente legato ai fattori naturali di rischio del paese. Vari piani di gestione delle catastrofi specifici per i servizi veterinari sono stati redatti in cinque degli Stati membri. I servizi veterinari in sei Stati membri sono particolarmente ben preparati, grazie ad una combinazione di formazione ed esercitazioni, accesso ai piani di gestione delle catastrofi elaborati da loro o da un’altra autorità, e soprattutto testando i loro sistemi per affrontare in condizioni difficili l’emergenza. I servizi veterinari di dieci degli Stati membri che hanno risposto non hanno avuto accesso ad alcuna formazione mirata o ad esercitazioni sulla gestione dei disastri. Quattro di questi, non possiedono linee guida diverse dai piani di emergenza per la malattia degli animali. Questi dieci potrebbero, quindi, non essere in grado di fornire un sostegno rapido ed adeguato ai cittadini in caso di emergenza.

Gli esempi osservati in Italia hanno mostrato quanto buona e vitale fosse stata la cooperazione tra autorità locali, operatori e servizi veterinari nella gestione delle emergenze, soprattutto nel rapido recupero di mezzi di sussistenza nelle aree rurali colpite da grandi disastri naturali. In entrambi i periodi 2007-2011 e 2012-2017, l'Italia ha sperimentato una vasta gamma di disastri naturali. I servizi veterinari sono stati direttamente coinvolti nella gestione degli eventi calamitosi in cui sono stati colpiti animali o produzioni zootecniche. I veterinari hanno lavorato a stretto contatto con il sistema di Protezione Civile, insieme agli operatori e ai governi locali, provinciali e regionali anche durante la fase di recupero, dopo il disastro.

In Italia, la Protezione Civile è una competenza condivisa tra lo Stato, i territori e i cittadini. Ai sensi del Codice di Protezione Civile del 2018, tutte le autorità territoriali e locali devono disporre di piani di Protezione Civile per far fronte a emergenze non epidemiche. Questi piani, che sono sviluppati insieme ai cittadini, devono includere strategie di comunicazione, operative e modelli di intervento.

Sul piano veterinario, il report europeo giudica positivo e replicabile in altri Stati europei quanto analizzato nel corso della visita dei commissari: “Nel 2013, presso l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell'Abruzzo e del Molise è stato istituito il Centro di Referenza Nazionale per l'igiene urbana veterinaria e le emergenze non epidemiche, IUVENE. Il Centro ha recentemente avviato un progetto per identificare i bisogni di formazione per i veterinari, con e senza esperienza nella gestione di emergenze non epidemiche. L'obiettivo è promuovere un processo continuo di sviluppo delle capacità a livello nazionale. Programmi di formazione per servizi veterinari sono stati sviluppati in diverse regioni. Nel 2017, la regione Campania ha istituito un centro Regionale di riferimento Veterinario per le Emergenze non Epidemiche, CeRVEnE (https://www.cervene.it/). Questo centro di riferimento regionale fornisce informazioni tecniche e scientifiche, assistenza e materiale informativo per le autorità regionali e locali, predispone piani e manuali operativi, organizza corsi di formazione, esercitazioni e simulazioni per veterinari e collabora con il sistema di Protezione Civile regionale e IUVENE. Un'organizzazione di volontariato veterinario nazionale, creata nel 2017, fornisce un sostegno mirato al sistema di Protezione Civile ed è iscritta nell'elenco nazionale dei volontari della Protezione Civile. Un'altra organizzazione di volontariato veterinario, collegata alla Società Scientifica Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva, si interessa di formazione veterinaria nell’ambito della Protezione Civile”.