BORSELLINO

"Riconoscimento meritato. A me lo diedero nel 2011 dopo le ennesime minacce. Ti riporto la mia sensazione, per impedire che un giorno tu possa rimproverarmi di non avertelo detto: nonostante le piacevoli eccezioni, la lotta al sistema criminale di tipo mafioso non interessa a nessuno.

Altrimenti non si spiegherebbe il silenzio, la disinformazione, la sciatteria, la superficialità con cui la gente comune tratta questo tema. Sarai sempre una voce isolata, come lo sono io, come lo è Federico Cafiero de Raho. Essere in pochi, caro Klaus, a combattere eserciti di mafiosi è come sparare ad uno stormo di uccelli. Qualcuno cade ma i pochi che osservano non se ne accorgono neanche. Senza il sostegno collettivo non si va da nessuna parte. Purtroppo per noi l’Italia dormiente pensa ad altro. Ti abbraccio". Lo ha scritto il procuratore aggiunto della DDA di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo a Klaus Davi a proposito del Premio Borsellino assegnato quest'anno al massmediologo per le sue inchieste sulla ‘Ndrangheta.