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Nel rispetto della raffinata riservatezza di una vita, si é svolto il sobrio, intenso ed emozionante omaggio alla tomba, decorata con le amatissime rose bianche, della grande danzatrice russa, Violetta Elvin Prokhorova, nel cimitero di Santa Maria della Neve, a Sant'Agata sui Due Golfi.

Alla presenza del figlio Antonio con la sua famiglia, del sindaco di Massa Lubrense, Lorenzo Balducelli, del direttore di orchestra, maestro Paolo Scibilia, della ristoratrice Livia Iaccarino, di molti altri amici ed estimatori, il professor Salvatore Ferraro ha tenuto un toccante e memorabile elogio funebre, tracciando la straordinaria parabola esistenziale di donna Violetta, come donna e come artista, tra la giovinezza a Mosca, la maturitá artistica a Londra e il rifugio dorato a Vico Equense. Nonché la sua  dedizione per l'arte coreutica, per la libertá, per la Natura e per il marito Fernando Savarese,  accanto al quale ora riposa. Lo scrittore Raffaele Lauro, biografo e organizzatore della cerimonia, ha ricordato episodi inediti e confidenziali della vita di donna Violetta e il suo amore per la  musica di Tchaikovsky e per il suo cavallo di battaglia, "La bella addormentata", che aveva danzato per il diploma al Bolshoi, davanti alla giovane Regina  Elisabetta II per la festa di incoronazione e la sera del commiato dalla danza. Un brillante e vibrante assolo per violino, eseguito dalla violinista russa, Anna Velichko, sul tema, appunto, de "La bella addormentata", ha concluso  la cerimonia, suscitando la palese emozione di tutti i presenti.

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