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Napoli compie 2500 anni e si svela in tutta la sua bellezza - Dreamingrooms

Napoli Millenaria si avvia verso la conclusione del suo percorso lungo un anno con due eventi che, pur attraversando linguaggi differenti, condividono una stessa tensione poetica: interrogare il presente attraverso la musica, il teatro, il corpo e la scena.


Il 28 dicembre, alle ore 20:30, il Salone delle Feste del Real Bosco e Museo di Capodimonte accoglie Tanguedia per Napoli 2500, lo spettacolo rinviato per maltempo durante Al Faro Festival e ora restituito alla città in una delle sue sedi più emblematiche e simboliche grazie alla collaborazione con il direttore di Capodimonte Eike Schmidt.Una serata interamente dedicata all’universo del tango, inteso come lingua poetica capace di attraversare epoche, memorie e geografie. E che deve molto agli italiani, molto alla lingua napoletana.
Protagonisti tre solisti d’eccezione – la pianista Gloria Campaner, il clarinettista Alessandro Carbonare, Mario Stefano Pietrodarchi con il suo bandoneon – interpreti di assoluto rilievo internazionale, chiamati a dare voce a un repertorio che vive di contrasti, sospensioni, profondità e leggerezza .Il loro dialogo musicale, virtuosistico e insieme profondamente narrativo, si intreccia con il ‘passo’ dei danzatori Chiara Benati e Andrea Righi, in una partitura scenica che restituisce al tango la sua natura originaria: musica del corpo e dell’anima, rito, confessione, nostalgia e identità.
Il 30 dicembre, alle ore 18:00, il Teatro Ridotto del Mercadante ospita Alice o il mondo alla rovescia – Studio n°1, nuova creazione della Compagnia Scuola Elementare del Teatro, ideata e diretta da Davide Iodice per Napoli 2500. Liberamente ispirato a Lewis Carroll, lo spettacolo prosegue il lavoro di ricerca avviato con Pinocchio, che cos’è una Persona?, esplorando ancora una volta i territori fragili e necessari dell’identità, dello sguardo, dell’alterità.In scena un numeroso gruppo di interpreti, provenienti da percorsi artistici e umani differenti, che abitano il palcoscenico come spazio di attraversamento e possibilità. In questo mondo alla rovescia, Alice diventa figura di passaggio, soglia aperta su un altrove che esiste solo se si ha il coraggio di vederlo.Entrambi gli appuntamenti si inseriscono nelle Celebrazioni Napoli 2500 del Comune di Napoli, fortemente volute dal sindaco Gaetano Manfredi e dirette da Laura Valente, in questo caso in collaborazione con il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale e la Scuola Elementare del Teatro, come atto condiviso di celebrazione e interrogazione della città: non una commemorazione, ma un esercizio vivo di immaginazione civile e artistica.Due serate, due linguaggi, un’unica visione: Napoli come spazio di ascolto, di rischio e di invenzione.Prenotazione sino ad esaurimento posti su www.eventbrite.itInfo e accrediti stampaUfficio Stampa Teatro di Napoli – Teatro Nazionale

PER ULTERIORI INFORMAZIONI ALLA STAMPAUfficio stampa Napoli 2500: Michele Marangon, Lievito ConsultingContatti: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. +393495049437 ALICE O IL MONDO ALLA ROVESCIA Studio n°1Ideazione, drammaturgia, regia, scene e luci Davide Iodice In scena Annalisa Arbolino, Livia Bertè, Federico Caccese, Stefano Cocifoglia, Simona de Cesare, Gianluca de Stefano, Chiara Alina di Sarno, Pina Farina, Alice Maggioletti, Marino Mazzei, Mara Merullo, Monica Palomby, Tonia Persico, Ariele Pone, Tommaso Renzuto Iodice, Antonio Senese, Jurij Tognaccini, Valerio Venosti Compagnia Scuola Elementare del Teatro- Conservatorio Popolare per le arti della scenaProduzione Scuola Elementare del Teatro APSPartner Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Teatro Trianon Viviani, Forgat ODV, Fondazione Eduardo de Filippo, l’asilo- Comunità di lavoratori e lavoratrici dell’arte della cultura e dello spettacolo, Interno5Cura del percorso laboratoriale Annalisa D’Amato con Scuola Elementare del Teatro APSEquipe pedagogica e collaborazione al processo creativo Monica Palomby, Eleonora RicciardiTraining e coreografie Chiara AlborinoTutor Tonia PersicoAssistente alla regia Eleonora RicciardiRealizzazione scene Fabio CosimoCostumi Daniela Salernitano con Federica FerreriFoto Guglielmo VerrientiDopo la felice esperienza di “Pinocchio, che cos’è una Persona?”, ancora in tournée in Italia e all’estero, la Compagnia della Scuola Elementare del Teatro continua la sua sperimentazione sui linguaggi della scena al di là dei confini di una presunta “normalità”.I passi di Pinocchio ci portano ora sul sentiero di Alice, dove una porta appare solo se la vedi, ti conduce oltre solo se ti affidi. Se in Pinocchio il tema centrale era l’affermazione della propria incontrovertibile natura extra-ordinaria, il tema qui è la scelta tra possibile e impossibile, tra convenzione del reale e illimitata libertà della fantasia, tra frammentazione di una identità coatta e integrità di una identità risvegliata a se stessa. Da questa parte dello specchio il mondo appare rovesciato, l’impossibile si rivela una possibilità di sguardo altro, creativo, onesto, incantato. Uno sguardo che può aprirsi in una nuova prospettiva, educare a un sovvertimento liberatorio e anarchico, che ingannando la realtà la emancipa in una dimensione più emotiva, più umana. Progetto originale del Comune di Napoli, Teatro Stabile di Napoli , Scuola Elementare del Teatro per Napoli 2500 BIO ARTISTI ‘TANGUEDIA’ GLORIA CAMPANER, PIANISTA Si è seduta al piano la prima volta a soli 4 anni e a 11 era già protagonista sul palco insieme ad una orchestra sinfonica. In oltre trent’anni di carriera si è esibita in tutti i continenti, in sale prestigiose come la Carnegie Hall di New York, l'Auditorium Parco della Musica di Roma, la Cadogan Hall di Londra, la Kioi Hall di Tokyo e l’Arena di Verona, spingendosi anche in luoghi remoti e inusuali del pianeta per portare la musica oltre i confini - dalla città sperimentale di Auroville in India all'Isola di Pasqua, fino alla Favela Rocinha di Rio de Janeiro e alle townships di Città del Capo in Sud Africa - senza mai perdere di vista l'impegno nel sociale.Veneta, classe 1986, Gloria Campaner è considerata una delle pianiste più versatili e trasversali della sua generazione, arrivando a sperimentare nuovi linguaggi e interazioni tra la musica classica ed altre forme artistiche: contaminazioni con il jazz, con la musica elettronica, con la danza contemporanea e persino con la scultura (ha suonato le "pietre sonore" di e con Pinuccio Sciola) e la letteratura (il progetto dedicato a Beethoven con Alessandro Baricco e l’Orchestra da Camera Canova portato in scena all'Arena di Verona e al Teatro Comunale di Ferrara in streaming per tutte le scuole d'Italia). Ha inciso per EMI, Warner Classics e Sony Music.Di recente, nel pieno di una carriera globetrotter, Gloria ha deciso di indagare linguaggi inediti e un nuovo modo di 'servire la musica'. O meglio, i musicisti. È nato, così, il progetto "C# See Sharp" per allenare i giovani talenti a guardarsi dentro e 'guardare oltre', per vincere le proprie le paure, esprimere la creatività e mettere a fuoco le emozioni. Un training pensato per i talenti artistici, ma buono per chiunque si trovi a dover affrontare una qualunque performance in pubblico.Gloria Campaner si sta interessando alla regia d’opera, alla direzione di palcoscenico e in generale al teatro musicale. Già direttrice artistica del MAP Festival di Taranto, dell’Associazione Bellini di Messina e del Festival friulano “Nei Suoni dei luoghi”, nel 2024 insieme a Nicola Campogrande ha creato “Seven Springs - Il suono della Holden”, la prima avventura musicale della Scuola Holden di Torino. ALESSANDRO CARBONARE, CLARINETTO Primo clarinetto dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di S.Cecilia dal 2003, Alessandro Carbonare ha vissuto a Parigi, dove per 15 anni ha occupato il posto di primo clarinetto solista dell’Orchestre National de France. Ha collaborato anche con la Filarmonica di Berlino, la Chicago Symphony e la Filarmonica di New YorkSi é imposto nei più importanti concorsi internazionali ed è stato vincitore di due Diapason d’oro discografici.Guest professor alla Juilliard School di New York e al Royal College of Music di Londra ha fatto parte delle giurie di tutti i più importanti concorsi internazionali per il suo strumento. Su personale invito di Claudio Abbado ora occupa il posto di Primo clarinetto nell’Orchestra del Festival di Lucerna e nell’Orchestra Mozart. Da sempre attratto non solo dalla musica “ classica” , si è esibito in prgrammi Jazz e Klezmer con Paquito D'Riveira,Stefano Bollani,Michel Portal, Enrico Pieranunzi e Luis Sclavis Per Decca ha registrato il Cd : “The art of the Clarinet” e per Deutsche Grammophon ha inciso il concerto K622 con Claudio Abbado, questo lavoro ha vinto il Grammy Award 2013.Il suo impegno sociale lo vede presente a sostenere progetti che possano contribuire al miglioramento della società attraverso l’educazione musicale , ha infatti assistito Claudio Abbado nel progetto sociale dell’Orchestra Simon Bolivar e delle orchestre infantili del Venezuela.E' professore all'Accademia Chigiana di Siena MARIO STEFANO PIETRODARCHI, BANDONEON Mario Stefano Pietrodarchi, nato ad Atessa nel 1980, è uno dei più raffinati e riconosciuti bandoneonisti e fisarmonicisti italiani. Si forma presso la Scuola Civica “F. Fenaroli” di Lanciano, perfezionandosi poi al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma, dove si diploma con il massimo dei voti e la lode.
Nel corso della sua carriera si è esibito accanto ad artisti di rilievo internazionale come Andrea Bocelli, Angela Gheorghiu, Erwin Schrott e Anna Netrebko, calcando i palchi di prestigiosi teatri e location, tra cui il Colosseo, l’Arena di Verona, il Teatro del Silenzio e l’Ulker Sports Arena di Istanbul. Ha partecipato a numerosi eventi di risonanza mondiale, tra cui il Concerto per la Vita e per la Pace da Betlemme, trasmesso dalla RAI, e la registrazione del celebre DVD Live in Portofino.Nel 2018 incide per Sony Classical l’album Tango Seasons insieme ad Andrés Gabetta e all’ensemble barocco Cappella Gabetta, un progetto acclamato dalla critica per l’originalità e la raffinatezza delle interpretazioni.Artista dotato di una sensibilità musicale profonda e di una notevole eleganza stilistica, Pietrodarchi si distingue per la capacità di fondere il repertorio classico con il linguaggio contemporaneo, portando il suono del bandoneón in territori espressivi nuovi e coinvolgenti.
Ha tenuto concerti in oltre 30 Paesi in Europa, Nord e Sud America, Medio Oriente e Asia, ricevendo ovunque il plauso del pubblico e della critica. La sua attività lo rende una delle figure più interessanti del panorama musicale internazionale.

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