Vangelo (15 Novembre) Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a  rendere gloria a Dio

XXVIII DOMENICA T. ORDINARIO anno c

Lc 17, 11-19 Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea. Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!».

Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati. Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano. Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?” E gli disse: “Alzati e va’; la tua fede ti ha salvato!”

Commento di don Gigi Pini 

È una grande scoperta capire che la fede è saper incontrarsi con il Signore Gesù e saper tornare da Lui. La fede è saper fare un passo indietro, dalle nostre presunzioni ed eccessive sicurezze, per dire “grazie” al Dio della vita e dell’Amore. Stiamo perdendo il senso della riconoscenza, il saper, in altre parole, “riconoscere” le cose che ci accadono nella vita, il saper risalire alla “sorgente”, là dove nasce la “vita”. Troppe volte diamo le cose per scontate, o che ci sono dovute perché ci siamo impegnati proprio sul serio, e fatto veramente anche tanta fatica. La differenza però fra chi sceglie di seguirlo e chi decide di “seguirsi” sta proprio nel saper ringraziare e nel saper fare un passo indietro, nel “riconoscere”. È la condizione per sentirsi dire: “Alzati e va”. Incontrarsi con il Signore Gesù non sarà mai un fermarsi sulle proprie posizioni, ma un continuo ripartire, Eucaristia dopo Eucaristia, preghiera dopo preghiera, grazie dopo grazie, e mai un ripartire a vanvera...tanto per andare da qualche parte! Lui, infatti, questi momenti li vuole, li pretende, perché sono proprio quelli che ci regalano la nostra giusta dimensione e ci restituiscono veri ed umili alla vita, pronti a “giocarci” la nostra parte di “creature” impegnate a portare fino in fondo il suo progetto di salvezza. Il Suo di progetto, non quelli che ci inventiamo perché ci vanno comodi e ci fanno sentire “intelligenti” e “protagonisti”. ...La consapevolezza d’essere “creatura” e non “creatore”… siamo noi fatti a Sua immagine e somiglianza e non viceversa! questo è il passo indietro da fare ! La fede che ci è chiesta è come quella del Samaritano che si sente guarito e non si esalta...ma sa a chi dire: “grazie”. Lui, Gesù, è il Dio che si è fatto persona per diventare mio compagno di viaggio e mio amico: riconoscere questo e viverlo in semplicità è la fede che mi farà stare con Lui e con Lui ripartire. Continuerà sempre a dirmi: “Alzati e va!“...e allora non potrà mai essere il tempo dell’arrendersi o il tempo dello scoraggiamento perché quel “va“ non si conclude con “...e arrangiati!”...perché il Risorto sarà sempre sulla mia strada e toccherà solo a me decidere cosa fare. Buona vita...ma davvero. Un forte abbraccio.