Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 407

Seconda Domenica di Pasqua o Della Divina Misericordia – 2019 | Cappuccine

Anche nei giorni della Pasqua continuiamo ad essere angosciati dalle triste notizie di bombardamenti e devastazioni provenienti dall’Ucraina, di chiusura ad ogni possibilità di dialogo, ad ogni di parola di pace.

Per questo motivo, osserva Mons. Angelo Spinillo, “sentiamo tanto forte il desiderio che si realizzi ciò che il Vangelo di Giovanni ci racconta nella domenica della Divina Misericordia, che celebriamo il 24 aprile 2022”.

Gesù entra nel luogo in cui sono raccolti i suoi discepoli, un luogo in cui le porte sono sbarrate “per un bisogno di protezione dalla minaccia di violenze e persecuzioni”.

Ma, nel momento della paura e dello smarrimento, il Signore fa visita ai discepoli e il suo saluto, “Pace a voi”, apre ad una speranza di vita nuova. “Questo saluto vogliamo rivolgerlo al mondo intero: come i discepoli che, toccando le piaghe del Signore realizzarono la verità di quel saluto portato a loro da chi aveva offerto la sua vita per la salvezza di tutti, anche noi siamo chiamati a spalancare le porte, a superare ogni barriera e ad annunziare il Cristo Risorto perché l'umanità possa incontrarsi e vivere nel bene”.

Ecco, conclude il vescovo di Aversa, “noi siamo chiamati a compiere prodigi, a portare nel mondo la pace con la stessa fede, speranza e carità di Gesù. E, riprendendo le parole rivolte da Papa Francesco ai giovani lunedì scorso in Piazza San Pietro, condividiamo con tutti il fiuto della vita e camminiamo con fiducia nella ricerca del bene, guidati dalla luce del Cristo risorto e dalla certezza che le sue piaghe sono il segno dell'amore infinito di Dio”.

*Vescovo della Diocesi di Aversa

Autenticati