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I libri che dovete assolutamente leggere per imparare... a leggere i libri!  - Linkiesta.it

di CLEMENTINA LEONE

Finalmente, piano piano gli studenti di ogni ordine e grado, stanno tornando a scuola dopo lo stop a causa della pandemia. 

"Ho degli amici (i libri), la cui società è per me deliziosissima; sono uomini di tutti i paesi e di tutti i secoli; distinti in guerra, in pace e nelle lettere, facili a mantenersi, pronti sempre ai miei cenni, li chiamo e li congedo quando più mi aggrada… essi non van mai soggetti ad alcun capriccio, ma rispondono a tutte le mie domande", diceva il  grande Francesco Petrarca. Oggi invece tutto è cambiato, o meglio anche dietro agli stessi  più che la qualità, a contare è il grande  business editoriale. Ma fosse solo questo, i futuri uomini e donne di domani, i pilastri del futuro, continuano a vederli nella maggior parte dei casi solo ed esclusivamente, non come dei maestri di vita, ma dei nemici da dover usare per essere interrogati a scuola. Questo è un vero peccato, perché anche grazie al loro aiuto, riuscirebbero ad essere sempre delle persone libere. Si proprio così, libere di poter esprimere la propria opinione in maniera competente e adeguata, senza correre il rischio di dover rimanere in silenzio, perché non si comprende il significato di determinate cose ecc… Se solo ci fermassimo un attimo a pensare come ci insegna la storia, che in tanti hanno lottato, affinché tutti potessero avere un’istruzione, daremmo un valore diverso alla stessa. Quindi,  ben vengano anche in tv su Rai1,  serie tratte da libri di autori appartenenti alla letteratura contemporanea come Mina Settembre e il"Commissario Ricciardi", interpretato in maniera sublime da Lino Guanciale , dove  lo spettatore, è stato "rapito"  non solo dalla  commistione di generi - poliziesco, mistery e melò - non di certo inedita ma di sicuro successo, ma anche da una Napoli degli anni 30 misteriosa, affascinante e talvolta oscura, preludio di un'Italia che avrebbe conosciuto presto gli orrori della guerra dei quali si percepiscono già gli inquietati presagi, e dove la cultura era solo per pochi.  Ovviamente,  nel 2021 grazie alla tecnologia, la stessa ha  ampliato i suoi orizzonti, non solo grazie alla tv, ma anche ad altri mezzi di comunicazione, ma questo non vuol dire che i libri non servano più, anzi, continuano ad essere una solida base, usando una metafora sulla quale poter costruire solide case. Per questo, speriamo che gli studenti, dopo lo stop a causa della pandemia, imparino a dare un valore diverso al modo d’insegnare tradizionale.       

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