INTERVISTA a PAPPI CORSICATO, REGISTA DI "L'ARTE VIVA DI JULIAN SCHNABEL".  -di Francesco Bettin

Doppio successo per Pappi Corsicato alla XII edizione del Gala del Cinema e dellaFiction conclusasi felicemente con la cerimonia di premiazione svoltasi in streaming il 27 novembre.

Il noto regista partenopeo ha ricevuto il Premio per “Vivi e LasciaVivere”, la fiction andata in onda su Rai 1 in concorso al Gala nella categoria Serie TVe Fiction, e si è prestato volentieri, la mattina del 27 novembre, nell’ambito delle attività didattico-culturali della manifestazione di Valeria Della Rocca, ad interpretare il ruolo di Docente in una Masterclass dal titolo “Vedi Napoli e poi…. Vivi e lascia vivere “con gli studenti dell’ultimo anno dell’Isis Casanova di Napoli, sez. Audiovisivo. Durante la lezione, che ha trovato ampio riscontro da parte delle classi interessate e del corpo docenti, il maestro ha parlato del suo esordio e della sua carriera come regista, elargendo tanti consigli preziosi ai ragazzi, per poi soffermarsi sulla fiction girata interamente a Napoli “Ho sempre inseguito il sogno di lavorare nel mondo dello spettacolo”, ha detto Corsicato,“ rifiutandomi di intraprendere il lavoro di famiglia; pertanto lasciai gli Studi in Architettura e volai in America per andare a studiare tutte le discipline dello spettacolo, dalla danza alla recitazione. La mia prima esperienza sul set fu con Pedro Almodovar a New York, al quale mi proposi come assistente volontario; era un set di lusso, da cui imparai da subito due cose: per fare il regista occorrono due elementi fondamentali: Creatività e Pragmatismo. Quando tornai in Italia, mi cimentai nella realizzazione di un primo cortometraggio, perché è assolutamente sbagliato pensare di iniziare questo percorso professionale con un film in quanto la carriera di regista come le altre carriere si costruisce step to step. Ricordo che all’epoca non conoscevo nessuno del mondo del cinema tranne Iaia Forte, mia amica d’infanzia, che aveva studiato recitazione al Centro Sperimentale e con lei iniziai quest’avventura. Avevo in mente di realizzare un’opera tratta da una storia che avevo letto sul giornale e mi rivolsi per l’ambientazione, ad una amico che aveva una casa a Secondigliano, a Scampia; misi insieme 4 persone, mi feci prestare da mia madre alcuni vestiti per i costumi di scena e fu così che il mio progetto partì, curando io personalmente ogni particolare. Ed a questo proposito”, ha continuato Corsicato”, mi sento di dire a voi ragazzi che un’altra peculiarità per un regista è la CURIOSITA’ che nella fattispecie consiste nel capire quali sono tutti gli elementi che compongono un’opera audiovisiva, inquadrature, location, scene, costumi, recitazione, musica, colori, in modo da realizzare un prodotto audiovisivo assolutamente originale. E poi consiglio di vivere questo mestiere in maniera gioiosa divertente, forti però di un bagaglio culturale di spessore” Per ciò che riguarda la fiction “Vivi e lascia vivere”, Corsicato si è così espresso: “ Ho sempre aspirato a lavorare in televisione, sono molto felice di esserci riuscito bene raggiungendo un grande audience di ascolti e di avere ricevuto il Premio, quale migliore Fiction, dal Gala del Cinema e della Fiction, la cui mission è proprio quella di celebrare e premiare le opere audiovisive girate in Campania nell’anno precedente. Nella mia opera ho preferito mettere in luce una Napoli diversa, poco ripresa dalle telecamere, quella della zona collinare di Posillipo dando risalto soprattutto alla sua rigogliosa natura ed al mare azzurro. Ho scelto Elena Sofia Ricci, come attrice protagonista perché reputo che sia una grande professionista, molto amata dal pubblico anche in maniera trasversale, perfetta per interpretare il ruolo di una donna un po’ spigolosa ma di grande umanità” Ed in merito ai suoi progetti futuri, Corsicato ha così concluso: “Ho tante proposte sul tavolo che sto valutando con grande attenzione, ma con l’entusiasmo e la passione che mi contraddistinguono. Ricordatevi ragazzi: il lavoro non è mai abnegazione se con esso hai la possibilità di esprimere il tuo Io, le tue emozione e forse anche i tuoi disagi”.