AVION TRAVEL, SENTIMENTO. ULISSE PARTENOPEO TRA POESIA, IDEA DI LIBERTA' E RICERCA DELL'IO

enzo buonaAlla metà degli anni 90, Caterina Caselli, con la sua etichetta Sugar lancia uno sconosciuto gruppo casertano, guidato da Peppe Servillo e dal compianto Toni Mesolella: gli  Avion Travel. Peppe Servillo, ne è l'anima oltre che il leader, è la "faccia" del gruppo e che veste le canzoni con la sua mimica e il suo volto di gomma.

Affacciatisi al Festival di Sanremo del 1998 con "Dormi e sogna", vincono il Premio della Critica e della Giuria di Qualità. Apena due anni dopo, nel 2000 arriva con “Sentimento” il trionfo sanremese. Una vittoria paragonabile nel calcio a quella del Verona nel 1985, o a quella del Leicester di Ranieri nel 2016 in Inghilterra. Gli Avion Travel vinsero sulla favorita Irene Grandi, con il brano “La tua ragazza sempre”, scritto addirittura da Vasco Rossi, e su Gianni Morandi con “Innamorato”, scrittagli da Eros Ramazzotti.

Sentimento, non è solo una canzone, è una poesia unica e con un video bellissimo. La bellezza del mare, e la bellezza di una donna. Il tramonto, lei, bellissima donna mora, sola, spensierata, che si gode la bellezza del posto.

Sentimento ha un’apertura pucciniana, cita poi “Santa Lucia” (“Sul mare luccica…”), mescola Ciaikovski, Verdi, Pink Floyd, ed infine l’Orietta Berti di “Fin che la barca va”. Sentimento era anche il nome della barca che, all’interno del brano, nel golfo di Napoli, precisamente a Castellammare, cerca con difficoltà di trovare del pesce in quelle acque. Improvvisamente incontra un mostro marino che rivolge loro delle domande, in particolare una: "perché state qua, in mezzo al mare, se non ci sono pesci?". I marinai, come novelli Ulisse, rispondono: "si sta in mezzo al mare per quello strano senso di libertà che regala il suo spazio infinito".

Sentimento, diventa allora una piccola Odissea, metafora della voglia naturale alla ricerca del senso della vita ed il viaggio diventa un percorso alla riconquista del proprio io e della propria consapevolezza. Simbolicamente il mare aperto, da spazio sconfinato marino, diventa spazio della solitudine, luogo di ricerca, luogo dell'interiorità.

Il mito di Ulisse, non è certamente nuovo, specie nel Novecento. Rimbaud nel suo Battello ebbro lo ripropone attraverso una metafora del viaggio come allontanamento da ciò che è noto, al fine di abbandonarsi alla fluttuazione del mare come forma di purificazione, quasi infantile.

Giovanni Pascoli, lo cita nell'Ultimo viaggio: un Ulisse esule, sconfitto, alla vana ricerca di una verità superiore, che incontra la morte nell'isola di Calipso dopo una vana interrogazione sul senso della vita. 

L'Ulisse di Joyce invece ripropone il topos dell'eroe viaggiatore, questa volta a Dublino, sede della vana ricerca di senso della vita da parte dell'uomo moderno, proteso a dare significato alla banalità del quotidiano, in un flusso infinito di pensieri tra speranze di ritorno ma anche di abbandono.

Il potere della parola come elemento fondamentale nella ricerca della libertà. .Gli Avion Travel da Sentimento del 2000, fino all’album Privè del 2018 ne sottolineano il valore quale strumento che unisce le persone e crea relazioni e come la parola possa ancora narrare il mondo e rappresentare noi stessi. Esaustive allora diventano le parole di Peppe Servillo “Oggi la parola è esaurita nel suo significato, ma resta l’unica possibilità concreta che ci rimane nelle relazioni. Nel momento in cui ci rivolgiamo all’altro, ci prendiamo delle responsabilità nei suoi confronti. La domanda quindi è: quanto la parola ha ancora la capacità di narrare noi stessi e di rappresentare il mondo? È una speranza e al tempo stesso un grande limite. Noi cantiamo questo limite e alimentiamo il desiderio di superarlo.”