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Domenica 22 luglio (ore 20) terzo appuntamento con la grande musica della 66esima edizione del Ravello Festival. In cartellone un altro appuntamento imperdibile con una delle bacchette più interessanti del panorama internazionale, Jérémie Rhorer. Il direttore artistico della sezione musica, Alessio Vlad, nel disegno del programma ha incastonato una piccola grande gemma per qualità e interesse. 

Rhorer arriverà a Ravello con la sua creatura prediletta, Le Cercle de l'Harmonie, con la quale si è esibito sui più prestigiosi palcoscenici sia in Francia che all’estero sin dalla sua fondazione nel 2005. Sul Belvedere di Villa Rufolo, il maestro parigino ha scelto di presentare le ultime tre sinfonie di Mozart, quel trittico straordinario formato dalle sinfonie in Mi bemolle maggiore (k 543), Sol minore (k 550) e Do maggiore (k 551), le quali rappresentano anche uno dei misteri più affascinanti della biografia mozartiana. D’altra parte è proprio con Mozart che l’ensemble ha colto i primi vivaci consensi.

Il 26 giugno 1788 Mozart terminò la prima. Il 26 luglio fu la volta della seconda, spesso associata al demonismo mozartiano, ma che Robert Schumann e Hector Berlioz avvertivano come quintessenza del candore e dell’ingenuità settecentesche. Già il 10 agosto Mozart pose fine all’ultima, che per l’olimpico splendore si guadagnò il titolo di "Jupiter" (assegnatogli forse dall’impresario tedesco Johann Peter Salomon). Titolo che si confà perfettamente non solo al carattere, ma anche alla sommità raggiunta da Mozart nell’impiego intensivo del contrappunto. Il mistero consiste nel non sapere per quale occasione Mozart le scrisse: si può solo congetturare se furono eseguite vivente il compositore. Che formino un tutt’uno però lo ha ribadito, non molto tempo addietro, il compianto maestro Nikolaus Harnoncourt, chiamando le tre sinfonie, oratorio strumentale. Il secondo pannello della trilogia infatti, essendo in mezzo, non presenta né introduzione lenta, né coda, e inizia in medias res con il celebre (e difficilissimo) tema anapestico, per finire ex abrupto.

Oltre alla qualità dell’esecuzione, ormai acclarata, l’orchestra francese è famosa anche per la predilezione degli strumenti d’epoca; Jérémie Rhorer e i suoi musicisti sono convinti, infatti, che solo usando gli strumenti per i quali i compositori hanno scritto e concepito le loro opere, si è in grado di riscoprire l’autenticità e lo spirito delle opere stesse.

Le Cercle de l'Harmonie gode del sostegno del Ministero della Cultura e della Comunicazione, della Cassa dei Depositi e della Montpensier Finance, e risiede al Grand Théâtre de Provence, Aix-en-Provence.

www.ravellofestival.com. Per info 089858422 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.