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di FRANCESCA ANZANI CILIBERTI

Un piccolo teatro, un’atmosfera “fervidamente caliginosa” e la briosa raffinatezza di un giovane e promettente trio musicale. Questi gli ingredienti di una piacevole serata trascorsa a “suon di jazz” presso il piccolo teatro dell'Unical, Rende (CS).

Eh già, perché il jazz non è soltanto un genere musicale ma è molto di più. Il grande Louis Armstrong alla domanda “cos’è è il jazz?” esordiva con <<“ Cos’è il Jazz? Amico, se lo devi chiedere, non lo saprai mai.”>> Si perché il jazz non è soltanto un genere musicale. Il jazz è arte, è emozione. E' ascoltare ma soprattutto sentire. Lungi da qualunque cliché, è un pò come una metropoli luminosa e rivoluzionaria che si accende nel bel mezzo di un riposo notturno e ti fa venire voglia di ballare. E il Walter Ricci trio ha saputo portare a termine egregiamente questa missione "accomodando" gli spettatori “sulle poltroncine rosse dei migliori jazz club newyorkesi” . Dicono che un bravo jazzista deve esser in grado di saper conciliare ritmo e improvvisazione, abilità che il Ricci ha dimostrato una volta salito su quel palcoscenico di nicchia. Bastano poche righe per metter in luce i “focal points” della serata. Gli strumenti erano ben collaudati tra loro, la pulizia del suono impeccabile e la voce del cantante calda e vibrante. Il giovane Walter Ricci oltre ad aver dimostrato di essere un ottimo cantante (nonché spettabilissimo pianista) ha dato ampia prova delle sue sottili abilità da “showman” riuscendo a tenere alta l’attenzione del pubblico dall’inizio alla fine del concerto, tanto da invogliarlo a richiedere al termine dell’exploit musicale il famigerato “bis”. 

Il Walter Ricci trio è un “New project” ideato e pensato dallo stesso Ricci. Walter Ricci, classe 1989 di origine partenopea, è il cantante nonchè pianista del trio. Vincitore del Premio Internazionale Massimo Urbani e del New Wave Contest, finalista ai prestigiosi concorsi per giovani talenti Montreux Jazz Competition e Monk Competition nella categoria “Voce”, il Ricci, che vanta anche importanti collaborazioni con colleghi quali Mario Biondi e Stefano di Battista, è considerato uno tra i più giovani e talentuosi artisti jazz presenti sul panorama europeo. In questa sua nuova avventura è accompagnato dal bassista Daniele Sorrentino e dal batterista Lorenzo Tucci, musicisti con il quale è riuscito a creare un feeling perfetto fatto di sguardi, tacite intese e goliardiche risate da palcoscenico. Il loro repertorio è vasto, poliedrico, con rivisitazioni personali che vanno dai grandi classici della musica internazionale (God only knows, You don’t know me) ai colossi della musica italiana omaggiando Modugno e il partenopeo Peppino di Capri intonando “Mai più nessuno al mondo ti amerà così”. Eh già, Il Ricci non perde di vista le sue origini, trovando sempre l’occasione di ricordarle e di farle rivivere attraverso la  modernità dei suoi suoni. Parola chiave dei suoi concerti: L’imprevedibilità!