ConfStampa Epochè 2

È sold out lo spettacolo “Epochè” in programma al Teatro Comunale Parravano di Caserta venerdì 25 novembre alle 20,30. L’annuncio stamattina nel corso della conferenza stampa di presentazione nella sala giunta del Comune di Caserta.

Presenti il sindaco Carlo Marino, il vicesindaco Emiliano Casale, l’assessore alla cultura, l’assessora all’avvocatura Annamaria Sadutto, il magistrato di sorveglianza Marco Puglia, che è anche attore, regista e ideatore dello spettacolo, il presidente del Rotary Club Caserta Reggia Filippo Morace, nella veste pure di direttore artistico, e l’attore Pasquale Di Palma, che si è occupato anche degli elementi scenici. “Epochè” è un evento organizzato dall’Ufficio di Sorveglianza di Santa Maria Capua Vetere, dal Rotary Club Caserta Reggia e dalla Casa Circondariale Uccella di Santa Maria Capua Vetere, con il patrocinio del Comune di Caserta e del Lions Club Caserta Host. Sulla scena ci saranno contemporaneamente magistrati, agenti della polizia penitenziaria e persone private della libertà personale. Le note di regia di Marco Puglia: “Nella filosofia greca il termine epochè stava a indicare la sospensione avvertita come necessaria ogni qual volta non vi fossero sufficienti elementi per poter rendere un giudizio. L'epochè è, quindi, sospensione, una immaginaria stasi del pensiero giudicante che anela alla conoscenza prima ancora che al giudizio. La performance ha questo titolo perché custodisce, in primo luogo, un invito rivolto allo spettatore: quello di non affrettarsi a giudicare chi porta con sé il pesante marchio del carcere. L'invito ad ascoltare, attraverso l'universale linguaggio del teatro, chi si sente molto spesso inascoltato. Non a caso il teatro riesce a interrompere, sospendendolo, il normale flusso del tempo asservendolo a un nuovo andamento ed è così che si resta, d'improvviso, sospesi. Questo reading è un progetto comune e condiviso realizzato con la preziosa collaborazione di tutta l'amministrazione penitenziaria: è la prima volta, nella esperienza italiana, che si esibiscono sullo stesso palco magistrati di sorveglianza, detenuti e operatori. È un viaggio nell'evoluzione stessa del concetto di detenzione che passa attraverso le opere di Raffaele Viviani, Bob Dylan, William Shakespeare, Dante Alighieri, Giorgio Gaber, per raccontare cosa ha significato in passato e cosa oggi significhi l'esperienza carceraria. Questa performance racchiude un messaggio: siamo tutti attori, nessuno escluso, del destino della nostra società. Solo esibendoci insieme, possiamo plasmarlo e modellarlo nel perseguimento del bene comune”.