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Ancora un week end di grande cultura a Palazzo Fazio. Sul palco di via Seminario sabato 18, a partire dalle 20,30 e domenica 19 con inizio alle 18,30 andrà in scena ‘1799 La Rivoluzione Napoletana’, sesto spettacolo della rassegna di teatro, danza ed arti performanti FaziOpenTheater diretta da Antonio Iavazzo.

Nella produzione dell’associazione culturale Frentania Teatri danza e recitazione si fondono per uno spettacolo capace di conquistare il pubblico per la sua capacità di raccontare le vicende storiche in maniera veloce, rapida, ma estremamente chiara. Chi assiste allo spettacolo ha un’idea chiara della Rivoluzione Napoletana. Il messaggio esplicativo del linguaggio del corpo viene reso ancor più chiaro da voci fuori campo che raccontano le vicende storiche. Gisela Fantacuzi e Giandomenico Sale riempiono il palco, ne sfruttano le potenzialità, giocano con le ombre. Nella rappresentazione nulla è lasciato al caso e questo fa in modo che il pubblico non distolga mai l’attenzione dallo spettacolo che, comunque, non risulta mai pesante nonostante il tema impegnativo.

NOTE DI REGIA

La danza incontra il teatro e insieme si fondono e danno vita allo spettacolo “1799 – La Rivoluzione Napoletana”, performer che attraverso il loro corpo raccontano quello che è stato il periodo storico vissuto nell’Italia Meridionale alla fine del 700. Musiche e canti dal vivo, voci fuori campo, danze e movimenti si fondono in un linguaggio contemporaneo riportando alla memoria o a render noto allo spettatore, quella che è stata e la valenza storica della Rivoluzione Napoletana. Corpi anonimi e in semi oscurità scrutano e cercano nei suoni e nei rumori segnali che appartengano al nemico; una donna, simbolo della Repubblica, che cerca senza riuscirci di spargere e seminare chicchi di grano, semi che devono germogliare a beneficio della popolazione meridionale per infondere quei pensieri e quelle idee liberali per le quali gli intellettuali del Regno di Napoli hanno sacrificato la vita; una battaglia di corpi tra giacobini e sanfedisti, schieramenti avversari alla conquista del Regno di Napoli, ideali progressisti contro vecchie convenzioni. Il lavoro “1799 – La Rivoluzione Napoletana” è ricco di simbologia e significati da scoprire e approfondire. Nelle parole dei grandi filosofi dell’epoca, che riecheggiano nell’aria durante lo spettacolo, ascoltiamo concetti forse arrivati troppo presto alle orecchie sorde del popolo meridionale. Concetti e ideali di cui il mondo contemporaneo ha bisogno ma che ancora non riesce a conquistare La rivoluzione del 1799 ha lasciato con quelle idee, con quegli scritti, con quella prima costituzione repubblicana, pensieri che parlano di democrazia, di equità, ma Vincenzo Cuoco ha scritto: “Tutto si può fare, la difficoltà è solo nel modo. Noi possiamo giungere col tempo a quelle idee… Tutto il segreto consiste in sapere donde si debba incominciare.”