Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

Stampa
Visite: 316

Don Ciotti sconfessa il leghista di Gela - Buttanissima Sicilia

“Ci sono verità che camminano per le strade delle nostre città”. È questo il filo conduttore delle iniziative promosse da Libera nel solennizzare il quarantennale dell’uccisione di Angelo Mario Biscardi, Vice Sindaco ed Assessore all’Urbanistica presso il comune di Sant’Agata de’ Goti, ammazzato il 3 Ottobre del 1985.

Fedele al tricolore ed al mandato elettorale, Biscardi si oppose con la sua rettitudine agli intrecci tra camorra, imprenditoria e politica nella gestione dei fondi pubblici del terremoto del 1980. Dopo i momenti vissuti lo scorso 3 Ottobre con gli alunni dell’IIS di Faicchio e Castelvenere, e nel pomeriggio con la comunità santagatese, domani i familiari di Biscardi riceveranno l’abbraccio del fondatore di Libera, Don Luigi Ciotti. Due saranno gli appuntamenti a scandire la giornata: in mattinata, alle ore 11:00, a dialogare con don Ciotti saranno gli alunni dell’IC “A.Oriani”. Poi, nel pomeriggio, alle ore 18:00, presso il Duomo del centro saticulano, avrà luogo un pubblico incontro dove il già Capo della Redazione romana del quotidiano Avvenire, Toni Mira, discuterà insieme a don Ciotti ed al già Procuratore Nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho. La memoria di Biscardi impone riflessioni che trovano radici nel passato e che albergano ancora in modo predominate nel presente. Lo si riscontra nella sottocultura del malaffare sempre più normalizzata, le organizzazioni criminali che sparano di meno perché riescono a corrompere di più, clientelismo e favoritismo caratterizzano sempre di più una concezione privata e privatistica della politica. Oggi, più che mai, bisogna parlarne, in particolare nel territorio sannita dove la cultura dell’antimafia sociale non è mai stata patrimonio comune e collettivo. Siamo un territorio fortemente esposto e la memoria di Biscardi deve essere faro e monito.

Autenticati