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Le Associazioni edili delle pmi e dell’artigianato contestano il rinnovo del C.C.N.L. Ance/OO.SS.: in Campania di fatto viene cristallizzata una situazione che impedisce ad imprese e lavoratori di scegliere il Contratto al quale aderire.

Il rinnovo del C.C.N.L. dell’edilizia, sottoscritto il 18 Luglio u.s. dalle Organizzazioni Sindacali (Filca-Cisl, Feneal-Uil e Fillea-Cgil) e dalle Associazione di Categoria di Confindustria (Ance) e della Cooperazione, calpesta ogni più elementare principio di autonomia contrattuale, ma, soprattutto, non rispetta i diritti dei lavoratori e delle imprese alla libera determinazione del Contratto da applicare, anche in relazione alla dimensione ed alla tipologia aziendale. La denuncia unitaria del sistema edile artigiano e delle pmi, rappresentato in Campania da Cna, Confartigantato, Claai, Casartigiani, Confapi e Confimi, scaturisce, in particolare, dalla sottoscrizione di un’intesa facente parte del citato rinnovo contrattuale che pretende di “giudicare” e di “chiudere” esperienze contrattuali alternative a quelle confindustriali, finalizzate, anzi, ad aprire il mercato andando incontro alle reali esigenze dei lavoratori e delle imprese. “Ance e Sindacati hanno firmato un accordo che si ripercuote sulle nostre realtà produttive e sui relativi lavoratori occupati, in quanto comporta l’obbligo per tutte le aziende (al di là della loro dimensione e dell’Associazione di riferimento) di versare le contribuzioni economiche (obbligatorie anche per legge) alle Casse Edili promananti dal sistema contrattuale confindustriale”. “Nessuno può costringere il nostro sistema ad aderire a casse edili che non applicano il nostro Contratto, a finanziare associazioni dalle quali dissentiamo, a non fornire assistenza e strumenti indispensabili al nostro sistema produttivo, che, peraltro, è quello assolutamente più presente e radicato”. “Il Sindacato deve fare una scelta: garantire riconoscimento, autonomia ed operatività agli sportelli Edilcassa in Campania o aprire immediatamente un’Edilcassa Regionale, richiesta che le nostre Associazioni avanzano invano da decenni. Non vogliamo più essere ostaggi di un sistema nel quale non ci riconosciamo.” Questa la denuncia inequivoca delle Associazioni delle pmi e dell’artigianato che già hanno provveduto a formalizzare contestazione e diffida alle parti nazionali firmatarie del rinnovo contrattuale Ance/Sindacati.